I Fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua sono stati previsti dalla legge
388/2000. Lo scopo è lo sviluppo della formazione nelle imprese italiane, "in un'ottica di
competitività
delle imprese e di garanzia di occupabilità dei lavoratori" (art. 118).
Nel corso del 2003 con l’istituzione dei primi 10 fondi si realizza quanto previsto, consentendo alle
imprese di destinare la quota dello 0,30 % dei contributi versati all’INPS alla formazione dei
propri
dipendenti.
Il legislatore è stato spinto alla loro costituzione dall’idea che la forma formazione è la chiave di
volta per la crescita delle imprese e l'occupabilità dei dipendenti.
I Fondi sono organismi associativi di diritto privato, che vengono istituiti in base ad accordi
interconfederali stipulati "dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori
maggiormente rappresentative sul piano nazionale" e si alimentano in base alle adesioni delle
imprese.
I Fondi possono finanziare in tutto o in parte piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o
individuali condivisi tra le parti sociali, attenendosi al criterio della redistribuzione delle
risorse
versate dalle aziende aderenti a ciascuno di essi e al principio della trasparenza, nonché eventuali
ulteriori iniziative propedeutiche e comunque direttamente connesse ai piani concordate tra le parti
sociali.